Consuelo Mura
L'attesa come momento dedicato a se stessi. Piccola pausa di una vita frenetica, quando immaginare è rifugio dell'anima. Quel breve attimo nel quale si rimane con i propri pensieri e sogni segreti, sospesi in un luogo privato senza tempo, cullati da ciò che è stato e fantasticando su quel che sarà più tardi. L'aspettativa.
Consuelo Mura
La flessuosità grafica di Consuelo Mura è una provocazione dei sensi. Orli di gonne, gambe sinuose, e scarpe. Particolari. Ma è quel particolare che seduce, che rimane impresso e che dà il sapore, il sentore del fascino che ti ha catturato. La nitidezza del realismo fotografico, contaminata dal segno grafico del fumetto e della pubblicità, sottolinea con il suo distacco oggettivo ed impassibile lo charme intrigante delle promesse sussurrate, del desiderio complice, dei sottintesi e degli equivoci. Tacchi a spillo per una femminilità vivace e sicura, giocatrice del gioco, ed al tempo stesso per un immaginario segreto, lasciato libero di segnare con un dettaglio tutto il mistero di una storia.
Francesco Giulio Farachi
Consuelo Mura espone in una sala di Palazzo Valentini una selezione di opere di recente produzione. "Inseguendo la traiettoria dei tuoi passi": otto opere affiancate; una sequenza dal forte realismo fotografico, stemperato da una segno vivace, in bilico tra figurazione neopop ed illustrazione pubblicitaria.
Quello che attrae è la possibilità ricognitiva del mezzo pittorico, la capacità di raccontare per immagini, estratte da fotogrammi e manipolate, situazioni di esistenza quotidiana. Sono avventure di uomini e donne, cronache del desiderio o della lontananza. E solitudini inquiete, fremiti che si trasformano in note di musica battente o in spirali di gambe danzanti.
Lo sguardo insiste e si concentra su corpi, soprattutto femminili; Consuelo li frantuma, li ricompone, lasciando a vista particolari amplificati di gambe, scarpe, gonne; movenze flessuose e ammiccanti offerte al piacere della seduzione.
Gli acrilici stesi con abile tecnica compongono queste immagini in bianco e nero che improvvisamente si accendono con colori forti, evidenziando elementi essenziali nel ritmo narrativo.
In quel momento, in quella sintesi, si gode quel racconto; e a memoria si integrano le parti mancanti, ricostruendo, con volti e circostanze, frammenti di storie che diventano nostre.
Pier Maurizio Greco