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Franco Fortunato

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Franco Fortunato







Franco Fortunato

In the Italian language the word 'fortunato' translates into English as lucky, fortunate; and happy. It is no coincidence that the artist from Rome, Franco Fortunato, shares this name as it personifies him perfectly. Like all great artists Fortunato is unique; there is no other artist in the world like him.


His educational background is in science. He began his artistic work with the figurative group of the artist Babuino. Franco then developed his art in cycles: beginning with Histories of the Park, Bums, Stories for Europe (dedicated in 1992 to the dawning European Union), and continuing to Pinocchio in 1994. He then worked on several series titled Inventory, Recoveries, Discovered Towns, the Vagabond and the current cycle, Emerging Past.


The themes of Fortunato's paintings are dually wry and subtly thought provoking. He has not exhausted painting the timeless Italian medieval cities and communities that disintegrate and are rebuilt, nor has the Vagabond, the man commonly shown in his work, ceased to explore the smile of the poet's moon, or the future in his quest to find his place in the universe.


Time and our relationship to it is the play of Fortunato's current work. This central theme rules everywhere, as cities float by on decaying leaves, the Vagabond carries a large clock that has no hands, and shrouded scaffolding rises up where an unfinished hull carries a magnificent dome. We are shown the complexity of arches, windows, shadows, and competing towers in which the movement through time and space, and the desire to understand our place within it, challenges the imagination.


Travel with Fortunato, on a schooner, a leaf, a puzzle piece, in a tree. Look where he takes you, visually and imagininatively, and you will not be disappointed.

L.M. Erricson

















Nato a Roma nel 1946, Franco Fortunato si forma artisticamente da autodidatta, seguendo un percorso di studio di orientamento scientifici. La formazione artistica avviene prende corpo con lo studio della pittura italiana del Tre-Quattrocento, ma anche dei Fiamminghi, ma anche certi Americani del primo Novecento,pur di provenienza estremo europea, per la linearità e la purezza figurativa e del disegno, la sintesi ed il rigore geometrico in un contesto di fantastica surrealtà e di metafisica.

Dopo le prime esperienze più giovanili, negli anni Settanta inizia ad esporre con il “Gruppo Figurale il Babuino”, partecipando tra l’altro alla grande mostra dedicata a Pier Paolo Pasolini nel 1976 da lui stesso ideata, gruppo dal quale si è poi distaccato alla ricerca di un proprio linguaggio e di una completa autonomia di azione. È in questo momento che nasce il suo particolare metodo di lavorare per “cicli”: dalle Storie del parco ai Barboni che dipinge tra il 1980 e il 1985, ai Racconti per l’Europa del 1992, dedicato alla nascente Unione Europea e ai dodici Paesi che la fondavano. Nel 1994 affronta il tema di Pinocchio, primo ciclo ispirato ad un romanzo, che riprenderà poi nel 2004. Non è però un caso se scene tratte dal Pinocchio appaiono già nel ciclo dei Racconti per l’Europa, là dove vuole rappresentare. Per l’artista, infatti, il capolavoro di Collodi è un grande affresco del nostro paese, con le sue povertà e miserie, la corruzione, le malefatte e Pinocchio incarna quindi non è una favola ma un documento ed uno spaccato della nostra società non ancora del tutto superato.

Prosegue, sempre negli anni Novanta, con l’Inventario e le Città invisibili, ciclo quest’ultimo dedicato ad una lettura di Italo Calvino, e poi con i Ritrovamenti e le Città ritrovate. Sottesa temporalmente e tematicamente rimane sempre la figura del Vagabondo, una figura poetica che attraversa quasi ininterrottamente tutto il percorso artistico di Fortunato. Un personaggio che compare nel 1980 e vive la propria esistenza vestendo varie sembianze e vivendo le problematiche più diverse.

Nel 2000 torna sui temi letterari affrontando il ciclo dedicato al Piccolo Principe, il capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry, mentre nel 2003 sono ancora le architetture ad attrarlo con il ciclo Architetture fantastiche. Nel 2005 realizza l’importante ciclo su Moby Dick presentato in un lungo percorso di mostre, a partire dalla Rocca Aldobrandesca di Piancastagnaio, passando poi per varie città e sedi. Successivamente realizza le Storie di Mari.

Tutti c icli accompagnati da altrettante mostre in Italia ed all’Estero: Svizzera, Francia, Belgio, Spagna, Argentina, Olanda, Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania, Canada.

Ha realizzato varie pitture murali su edifici pubblici e privati. Fra queste va ricordato il ciclo Via Matris Gloriosae nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Caramanico Terme.

Il suo lavoro si sviluppa anche nel campo della grafica, della scultura e della ceramica.

Premio Santa Caterina d’Oro per l’Arte Contemporanea,edizione 2010.

Realizzerà il Drappellone del Palio dell’Agosto 2010 nonché quello di Castel del Piano.










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